Recapiti
- Albricci don Pierluigi, parroco e responsabile comunità pastorale
- Telefono: 0331 899341 – 339 1685800
- Indirizzo: Turbigo – via alla Chiesa 5
- Email: [email protected]
- , Monti don Giuseppe i.p. (Nosate)
- Telefono: 339 8717061
- Indirizzo: Castano Primo – via Colleoni 5
- Mail: [email protected]
- , Bordin don Luciano V.C.P.
- Telefono: 0331 875416
- Indirizzo: Robecchetto con Induno – Via Parrocchiale 3
- Email: parrocchia.robecchetto.segr@gmail.com
- Cartabia don Andrea viceparroco
- Telefono: 338 8041185
- Indirizzo: Turbigo – Via alla Chiesa 5
- Email: [email protected]
- Colombo diac. Mauro coll.c.p
- Telefono: 0331 898487 – 338 1626781
- Indirizzo: Turbigo – via d’Adda 7
- Email: [email protected]
- Leva don Giancarlo res.
- Telefono: 331 8989222
- Indirizzo: Turbigo – via C.Colombo 10
- Email:
- Suore del Sacro cuore di Gesù
- Telefono: 0331 875583
- Indirizzo: Malvaglio – P.zza san Bernardo 1
- Email: [email protected]
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MALVAGLIO |
NOSATE |
ROBECCHETTO |
TURBIGO |
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MALVAGLIO – S. Bernardo
L’attuale chiesa di S. Bernardo e Giuseppe non è la chiesa antica del paese. Fu solamente nel 1845 che ebbe inizio la costruzione dell’attuale parrocchiale e fu allora che la vecchia chiesa fu abbandonata e passò in proprietà a privati. I terrieri si offersero per l’estrazione e la condotta dei sassi dal Ticino, il trasporto dei mattoni e l’escavazione della sabbia; mentre la contessa Marianna Clerici Lurani e la Nobile Teresa Clerici Brambilla acquistarono il terreno sul quale l’architetto Zirotti progettò la chiesa. L’altare in marmo della Madonna del Rosario, realizzato da Bartolomeo Torretta di Milano, risale al 1854 ed al 1857 quello di S. Antonio. La chiesa venne decorata nel 1924 dal pittore Romano Ciserna con l’aiuto di Raffaele Solmonte e Giuseppe Marcovic. I fondi necessari furono raccolti con una sottoscrizione che fruttò 11.000 lire; i malvagliesi “americani” contribuirono con £. 9.000 dopo che il Parroco fece loro pervenire una lettera aperta. I due angeli collocati sull’altare vennero acquistati nel 1915; la raggiera, realizzata su disegno del Ciserna, venne prima collocata sull’altare maggiore, poi, per ordine del Cardinal Schuster, spostata in una cappella laterale. Il Casterna provvide anche a dipingere la Via Crucis ancora oggi esistente. Per pagare tutti questi lavori le donne di Malvaglio offrirono parte del loro “oro”, venduto a Milano da Padre Donato Antonini, cappuccino. Il tavolone della sagrestia venne realizzato dal falegname Carlo Cardani di Robecchetto nel 1927. La chiesa venne benedetta l’11 dicembre 1948 dall’Arciprete di Cuggiono, don Antonio Pellegatta.
Altri edifici sacri:
San Giuseppe in Campagna, chiesa settecentesca situata lungo la strada comunale.
Oratorio di S. Giovanni Battista, detto il Lazzaretto.
NOSATE – S. Guniforte
Il disegno più antico della parrocchiale di Nosate è contenuto negli atti della Visita pastorale di San Carlo Borromeo del 1570. A quell’epoca la chiesa era a pianta rettangolare (6×9, metri) con abside circolare. Nel 1738 si mise mano al primo rilevante progetto di ampliamento, periodo a cui risale la facciata in mattoni a vista.
Altri edifici sacri:
Santa Maria in Binda è il fiore all’occhiello di Nosate e sorge isolata, in una posizione incantevole, fra i prati che giacciono sotto la costa del paese. Di notevole pregio sono gli affreschi, risalenti al 1500, che ornano le pareti interne della chiesetta. La costruzione, di origine longobarda, risale al VIII secolo e prende il nome dalla località ove sorge. Binda in longobardo significa “striscia di terra”, ovvero la striscia di terra tra la costa del paese ed il Ticino.
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ROBECCHETTO – Santa Maria delle Grazie
Fu innalzata tra il 1842 e il 1846 su progetto dell’arch. Aluisetti scelto direttamente dal marchese Fagnani. Nel 1907, vennero realizzati i dipinti e le decorazioni: i primi ad opera del pittore Davide Beghè (1854-1933), le seconde di Costantino Andreani di Milano. L’altare maggiore è di marmo bianco di Carrara. La Statua della Vergine è della fine del Settecento. L’altare della Vergine è di stile neoclassico, di marmo botticino, quello di S. Anna è in marmo di Viggiù; la statua è in legno e fu realizzata in Val Gardena. Le Consorelle offrirono gli attuali quadri della Via Crucis (acquistati per 300 lire dalla Ditta Varisco di Intra). Il falegname Carlo Cardani fornì il tavolo-guardaroba che ancora oggi si trova al centro della sagrestia.
Negli Anni Trenta venne restaurato e innalzato il campanile, perché il suono delle campane potesse essere udito anche dagli abitanti della vallata.
Altri edifici sacri:
La chiesa di San Vittore si trova all’interno del cimitero di Robecchetto ed era l’antica parrocchiale. La sua fondazione risale probabilmente al VII-VII secolo. Ha una facciata a capanna e da documenti d’archivio si dice dell’esistenza di dipinti secenteschi e decorazioni fatte eseguire da Gio.Batta Fagnani, nascoste e conservate sotto l’intonaco. Sul lato nord vi è una palla di cannone e la data 3 giugno 1859, a ricordo della battaglia che qui si svolse fra francesi e austriaci.
Antica chiesa di S. Martino a Padregnano. Chiesetta di S. Ilario a Padregnano. Chiesa di S. Nicolao a Padregnano. Chiesa di S. Vittore.
TURBIGO – Chiesa della Beata Vergine Assunta
Edificio in stile edificato nel 1936 da Giuseppe Maggi che si avvalse della consulenza artistica di Carlo Bonomi (1880- 1961), al quale spetta l’allestimento di piazza S. Francesco, risalente al 1936, e il Monumento ai Caduti del 1945-46. La Chiesa parrocchiale, assieme ai resti del castello, dominano da una collina il borgo di Turbigo. Per accedervi si può salire la ripida via della Chiesa, oppure la scenografica scalinata che da via Vittorio Veneto porta direttamente al terrazzamento. Da qui si gode un bel panorama su tutto il paese e il suo circondario entro il quale si impone il profilo slanciato dei camini della locale centrale elettrica.
Altri edifici sacri:
Chiesa dei SS. Cosma e Damiano. Eretta fra il 1639 e il 1640, è no dei monumenti più significativi di Turbigo. Costruita su modello della Chiesa del Gesù di Roma, com’è possibile ravvisare dalle due volute di raccordo angola re, presenta un generale schematismo nella facciata, a causa di difficoltà economiche incorse durante le fasi costruttive.