Presentazione

Le comunità cristiane sanno di avere un’unica missione, sanno di essere, qui, l’emergere del mistero dell’unica Chiesa del Signore, sorgente di umanità autentica e di fratellanza sincera.

“…le Parrocchie hanno bisogno di adeguate strutture pastorali per vivere quell’amore fraterno e quella comunione che nell’Omelia del mio ingresso in Diocesi presentavo come condizione per la credibilità e l’efficacia della missione”.

Arcivescovo
Dionigi Card. Tettamanzi

Il Logo

Il nome dell’Associazione delle Parrocchie del Decanato di Castano Primo è stato suggerito e voluto da Don Carlo Venturin.

Il significato del nome è spiegato dallo stesso Don Carlo:

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”Giacobbe, nomade come tutti noi, dato che il sole era tramontato, prese una pietra, se la pose come guanciale, e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli Angeli di Dio salivano e scendevano su di essa” (Gn 28,10-12)
E’ la parabola dell’Ascensione al cielo e della discesa del Divino fra gli uomini.
E’ una visione onirica: sogno, utopia, estasi, incontro con Dio.
E’ una visione da oasi: riposo, sosta, ristoro, incontro con la natura.
E’ una visione da esperienza forte: luogo di Dio (Betel) che parla attraverso i suoi messaggeri.
E’ una visione da risveglio: riprendere il viaggio sulle strade del mondo con nuovo slancio.
E’ una visione da purificazione e da protezione: Giacobbe si sente un altro, comprende la sua missione “io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai”.

 

Il logo, ideato e disegnato dall’ing. Luigi Paolino e realizzato in un raffinato quadro con la tecnica dell’intarsio dall’abile mano di don Carlo Venturin, raffigura un Giacobbe non dormiente: il sogno della storia e della iconografia tradizionale viene effettuato ad occhi aperti verso un mondo, il nostro mondo, tanto agitato da mille questioni da non permettere il sonno. Gli angeli senza volto simboleggiano tutti gli angeli della terra: gli uomini di buona volontà, i martiri delle ingiustizie di ogni sorta, i bimbi innocenti.